La Cheratocongiuntivite Secca
La cheratocongiuntivite secca è una grave patologia cronica ad andamento progressivo, solitamente bilaterale, che coinvolge la cornea e la congiuntiva, causata da una insufficiente produzione di lacrime da parte delle ghiandole lacrimali. Ciò determina uno stato di secchezza corneale e congiuntivale, con conseguente alterazione dei meccanismi di pulizia degli occhi: la cornea e congiuntiva perdono la lucentezza e assumono un aspetto opaco.
Inizialmente la cheratocongiuntivite secca, si manifesta con una iperemia congiuntivale accompagnata da blefarospasmo e successivamente a questi sintomi si associa una congiuntivite muco purulenta. Dopodiché si nota che la cornea inizia a mostrare segni di disidratazione, come la perdita di lucentezza e si nota il muco che ne resta adeso. Il processo è progressivo, per cui se non si interviene con una adeguata terapia ben presto la superficie corneale diventa irregolare, si creano aree di iperpigmentazione brunastra si formano ulcere, determinando uno stato di cecità irreversibile.
Si ritiene che nel cane, la cheratocongiuntivite secca possa avere in alcuni casi una origine congenita, per assenza delle ghiandole lacrimali, oppure molto più comunemente si ritiene sia legata ad eventi traumatici (prolasso della terza palpebra) o ad un processo autoimmunitario: in quest’ultimo caso, a carico delle ghiandole lacrimali si instaura un processo infiammatorio (adenite) caratterizzato da una abnorme produzione di linfociti T-helper, che causano una degenerazione degli acini ghiandolari, inibendone la funzione e quindi bloccando la produzione delle lacrime.
Le razze brachicefale, come il Bouledogue Francese, sono le più predisposte alla patologia.
La diagnosi della cheratocongiuntivite secca è poco invasiva, relativamente semplice e veloce ed è basata sul “Schirmer Tear Test”, un test rapido con il quale viene misurata la produzione lacrimale attraverso una particolare striscetta assorbente che viene applicata sulla superficie interna della palpebra inferiore. In caso di cheratocongiuntivite secca la produzione di lacrime risulta insufficiente e sotto i valori fisiologici nel cane (13-23 mm). Nel cane infatti, valori
La terapia, esclusivamente di tipo medico, ha lo scopo di limitare e rallentare la progressione della patologia ed è molto impegnativa, in quanto dovrà essere protratta per tutta la vita dell’animale. Attualmente, oltre alle lacrime artificiali, che vanno applicate almeno tre volte al giorno, si usano due farmaci di elezione, la Ciclosporina o nei casi in cui questa si dimostra inefficace, il Tacrolimus. La Ciclosporina appartiene alla categoria degli immunosoppressori, mentre il Tacrolimus è considerato un immunomodulatore; entrambi hanno lo scopo di contrastare il processo autoimmune primario, consentendo una sorta di riparazione della ghiandola lacrimale danneggiata e quindi la ripresa della funzione nella produzione di lacrime.